L’Arte nella Confraternita


L’Arte nella Confraternita
La Confraternita ha sempre avuto l’onore di ospitare nelle sue varie sedi opere di grande pregio. La più importante di queste è sicuramente il Compianto del Cristo morto o più semplicemente la Pietà, realizzatadall’artista lorese Carlo Portelli. Il dipinto è un olio su tavola, 170 x 137
cm, risalente al 1561. Il soggetto è un tipico tema biblico, nel quale si vede Maria che sorregge il corpo di Gesù Cristo deposto dalla croce. Questa scena ha affascinato nel corso dei secoli pittori e scultori del calibro diMichelangelo, Tiziano, Van Gogh, El Greco, ecc. Le due figure in primo piano sono contornate da due angeli alle loro spalle e la base della croce sullo sfondo. Il corpo del Cristo è visibilmente contratto e sorretto dalla madre con il solo aiuto delle gambe. L’opera è stata per lungo tempo  conservata nella cappella della Compagnia, per poi essere trasferita
nell’attuale sede della Misericordia. Nel 1998 fu deciso di restaurare la tavola a spese della Confraternita, riuscendo a riportare alla luce sia la data di realizzazione che il nome dell’artista. Dopo questo intervento è stata posta nella chiesa di Santa Maria Assunta, per essere goduta da
tutta la comunità. Il dipinto è stato anche ospitato nel 2016 dal Museo dell’Accademia di Firenze, in occasione della mostra monografica dedicata all’artista lorese.

Questo onore è stato condiviso con L’Annunciazione, altra opera del Portelli conservata a Loro Ciuffenna. La sede di Piazzale Garibaldi ospita tuttora altre opere, recuperate nel corso degli anni e restaurati dalla Confraternita. La prima è l’Ultima cena, un olio su tela, 280 x 160 cm, risalente al periodo a cavallo tra Cinquecento e Seicento. Il restauro non ha portato alla luce alcuna firma, per cui l’autore resta tuttora anonimo. L’opera presenta segni di
una conservazione non adeguata, con strisce orizzontali e verticali che presentano mancanza di colore, lasciando intuire che sia stata tenuta  ripiegata. La tela è conservata negli uffici della Confraternita, così comeil quadro San Domenico e Santa Chiara e San Francesco in adorazione.
Anch’essa di autore sconosciuto, questa’opera è da inquadrarsinell’ambito fiorentino della metà del Seicento. Realizzata ai modi di Giovanni Bilivert, è un olio su tela, 210 x 187 cm, nel quale possiamo  ammirare i santi in adorazione della figura centrale, a cui fanno da cornice due angeli. Queste figure sono contornate da una trama colorata,dipinta nella parte alta dell’opera. Composta da forme circolari a serie di cinque e di vari colori, questo ornamento ricorda un rosario e i suoi grani.
Al loro interno è infatti possibile distinguere le scene dei santi misteri:gaudiosi, dolorosi e gloriosi Al centro troviamo un piccolo quadretto, sempre olio su tela, 51 x 50 cm, che riporta l’immagine di una Madonna con il Bambino. Gli ornamenti e la figura centrale ci riportano allo scopo
e alla simbologia dell’opera. In origine, il quadro centrale riportava una tendina che copriva la maternità e questa veniva aperta durante la celebrazione della Madonna del Rosario. Questa tela, come la precedente, ha subito un restauro, il quale però non è riuscito a contrastare in toto i
segni del tempo. Si notano ancora delle mancanze di colore, specie nella figura e nel manto di San Domenico. Presso la sede odierna viene tuttora conservato anche un crocifisso ligneo risalente al periodo a cavallo tra Cinquecento e Seicento. Questo ha subìto nel tempo più restauri, tramite i quali è stato possibile risalire al vero colore della veste del Cristo. Negli anni, la tunica era stata coperta da più mani di colore e si presentava di color azzurro. Adesso, grazie ai vari interventi, è tornata al suo originale rosso chiaro.
Negli anni più recenti, la Misericordia ha stabilito amicizie con molti artisti locali, i quali hanno donato le loro opere alla Confraternita. Nelle sale della sede di Piazza Garibaldi si possono ammirare molti dipinti di pittori come Mauro Capitani, Franco Gualdani, Paolo Artini. In occasione
della mostra estiva dei pittori livornesi, che si teneva regolarmente nel nostro Comune, questi artisti regalavano alla Compagnia alcune delle loro opere.
Molto significativo è stato il rapporto che la Misericordia ha sempre tenuto con Venturino Venturi. L’artista lorese ha sempre provato un forte affetto per l’associazione e lo ha più volte dimostrato con la donazione di dipinti e opere di altro genere. Tra queste anche un mosaico che ritrae il Bambino Gesù, che l’artista aveva donato per farla murare nelle sale della sede, ma che con il tempo è rimasto in esposizione, data l’impossibilità di effettuare tale intervento. Venturino aveva molto piacere a donare le sue litografie alla Misericordia. Periodicamente, faceva fare delle
copie di sue opere, che affidava poi alla Confraternita per la vendita. In questo modo riusciva a dare un aiuto consistente per la raccolta dei fondi necessari al sostentamento dell’associazione. In tutto questo, Venturino si raccomandava con il consiglio affinché gli originali rimanessero in sede,a testimonianza della profonda stima che l’artista aveva nei confronti del servizio prestato alla comunità.